Cancro alla mammella HR+/HER2- metastatico: Sacituzumab govitecan, un coniugato anticorpo - farmaco, efficace e sicuro a prescindere dal grado di espressione di Trop-2
Un’analisi post-hoc dello studio di fase 3 TROPiCS-02 ha mostrato che il coniugato anticorpo-farmaco ( ADC ) Sacituzumab govitecan ( Trodelvy ) migliora gli esiti rispetto alla chemioterapia di confronto scelta del medico nei pazienti con tumore alla mammella metastatico positivo per i recettori ormonali ( HR+ ), negativo per il recettore HER2 ( HER2- ) indipendentemente dall'espressione dell'antigene Trop-2, che è il bersaglio del farmaco.
Sacituzumab govitecan ha migliorato sia la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) sia la sopravvivenza globale ( OS ) sia il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) rispetto alla chemioterapia in pazienti con tumore della mammella HR+/HER2- metastatico progredito dopo la terapia endocrina e almeno due chemioterapie.
Nello studio TROPiCS-02, l’espressione di Trop-2 è stata misurata mediante un test immunoistochimico validato su campioni di tessuto tumorale primario o metastatico d'archivio ed è stata espressa mediante il punteggio H-score ( range: 0-300 ).
L'88% dei pazienti del braccio Sacituzumab govitecan e l'83% di quelli del braccio controllo avevano campioni nei quali l’espressione di Trop-2 era valutabile.
Complessivamente, il 5% dei pazienti aveva un H-score pari a 0, il 12% un H-score compreso tra 0 e 10, il 24% un H-score compreso tra 10 e 100 e il 58% un H-score di almeno 100.
Nel sottogruppo con un H-score almeno pari a 100, la sopravvivenza mediana senza progressione è risultata di 6,4 mesi ( IC 95%, 4,0-8,3 ) con Sacituzumab govitecan e 4,1 mesi ( IC 95%, 2,1-4,5 ) con la chemioterapia ( HR 0,60; IC 95%, 0,44-0,81 ).
Nel sottogruppo con H-score inferiore a 100 la sopravvivenza libera da progressione mediana è risultata rispettivamente di 5,3 mesi ( IC 95%, 4,1-6,0 ) e 4,0 mesi ( IC 95%, 2,8-5,6 ) ( HR 0,77; IC 95%, 0,54-1,09) .
In particolare, la sopravvivenza mediana senza progressiuone è risultata di 5,5 mesi ( IC 95%, 2,8-9,5 ) con Sacituzumab govitecan e 4,3 mesi ( IC 95%, 1,7-6,4 ) con la terapia standard ( HR 0,89; IC 95%, 0,51-1,57 ) nei pazienti con H-score pari o inferiore a 10 e, rispettivamente, di 5,0 mesi ( IC 95%, 4,1-7,1 ) e 3,5 mesi ( IC 95%, 1,6-5,6) in quelli con H-score compreso tra 10 e 100 ( HR, 0,67; IC 95%, 0,42-1,07 ).
La sopravvivenza globale mediana, è risultata di 14,4 mesi ( IC 95%, 12,7-16,4 ) con Sacituzumab govitecan e 11,2 mesi ( IC 95%, 9,9-12,9 ) con la chemioterapia nel sottogruppo con H-score almeno pari a 100 ( HR 0,83; IC 95, 0,62-1,11 ) e, rispettivamente, di 14,6 mesi ( IC 95%, 12,7-18,1 ) contro 11,3 mesi ( IC 95%, 10,0-13,3 ) nel sottogruppo con H-score inferiore a 100 ( HR, 0,75; IC 95%, 0,54 -1,04 ).
Più specificamente, tra i pazienti con un H-score pari o inferiore a 10, la sopravvivenza globale mediana è risultata di 17,6 mesi ( IC 95%, 11,5 - non-valutabile ) con Sacituzumab govitecan rispetto a 12,3 mesi ( IC 95%, 8,0-15,3 ) con la chemioterapia ( HR, 0,61; IC 95%, 0,34-1,08 ), mentre fra quelli con H-score compreso tra 10 e 100 è risultata rispettivamente di 13,7 mesi ( IC 95%, 10,9-16,3 ) e 11,0 mesi ( IC 95%, 9,0-13,5 ) ( HR 0,81; IC 95%, 0,54-1,23 ).
Così come l’efficacia, anche il profilo di sicurezza di Sacituzumab govitecan non è risultato influenzato dai livelli di espressione di Trop-2.
In particolare, con Sacituzumab govitecan l’incidenza di eventi avversi emergenti dal trattamento di grado 3 o superiore è risultata del 79% nei pazienti con un H-score inferiore a 100 e del 74% in quelli con H-score pari o superiore a 100.
Gli eventi avversi emergenti dal trattamento hanno portato all'interruzione del farmaco nel 2% dei pazienti con un H-score inferiore a 100 e nell'8% di quelli con H-score di almeno 100.
Eventi avversi emergenti dal trattamento gravi sono stati riportati nel 26% dei pazienti con un H-score inferiore a 100 e nel 30% di quelli con H-score di almeno 100.
Una neutropenia di grado 3 o superiore è stata segnalata nel 58% e nel 54% dei pazienti del braccio Sacituzumab govitecan con H-score rispettivamente inferiorie e superiore a 100, e, rispettivamente, nel 46% e 35% dei pazienti del braccio chemioterapia, mentre una neutropenia febbrile di grado 3 o superiore è stata osservata nel 7% e nel 6% dei pazienti nel braccio Sacituzumab govitecan con H-score rispettivamente inferiori e superiori a 100, e rispettivamente, nel 4% e 5% dei pazienti nel braccio chemioterapia.
E' stata segnalata diarrea di grado 3 o superiore nel 10% e nel 9% dei pazienti del braccio Sacituzumab govitecan con H-score rispettivamente inferiori e superiori a 100, e nell'1% dei pazienti in ciascun gruppo nel braccio chemioterapia. ( Xagena_2022 )
Fonte: San Antonio Breast Cancer Symposium ( SABCS ) 2022
Xagena_Medicina_2022