Vantaggi dell’Anastrozolo sul Tamoxifene nelle donne in postmenopausa con tumore alla mammella in fase precoce


Nel corso del San Antonio Breast Cancer Symposium ( SABCS ), Texas ( USA ), è stata presentata una nuova analisi di dati riguardanti Arimidex ( Anastrozolo ), un inibitore dell’aromatasi.

Secondo questa analisi la sostituzione del Tamoxifene con Arimidex nelle donne in postmenopausa con carcinoma mammario in fase precoce può dimezare l’incidenza di recidive e ridurre di un terzo la mortalità.

La meta-analisi ha riguardato 3 studi clinici:

- ABCSG – Austrian Breast & Colorectal Cancer Study Group 8 ( n = 2.262 )

- ARNO – Arimidex-Nolvaldex 95 ( n = 962 )

- ITA – Italian Tamoxifen Anastrozole ( n = 448 )

I dati hanno mostrato che, durante un periodo osservazionale di 30 mesi, i pazienti che hanno iniziato ad assumere Arimidex, piuttosto che continuare ad assumere Tamoxifene, hanno presentato:

- miglioramento del 29% della sopravvivenza totale ( HR = 0.71; p = 0.0377 )

- miglioramento del 45% della sopravvivenza libera da eventi ( HR = 0.55; p < 0.0001 )

- miglioramento del 39% della sopravvivenza libera da recidive a distanza ( HR = 0.61; p = 0.0015 )

Questi dati confermano che la sostituzione del Tamoxifene con Anastrozolo può ridurre in modo significativo le recidive, prevenire la diffusione metastatica e ridurre l’incidenza di mortalità nelle donne con tumore alla mammella in fase precoce.

Recenti evidenze hanno mostrato che le donne con nuova diagnosi di tumore mammario ormone- sensibile dovrebbero iniziare ad assumere Anastrozolo subito dopo l’intervento chirurgico.

Nello studio ATAC ( Arimidex, Tamoxifen, Alone or in Combination ), le donne che hanno assunto Anastrozolo per 5 anni hanno presentato una significativa riduzione del rischio di recidiva ( tra cui recidive a distanza e tumore mammario controlaterale ) rispetto al Tamoxifene, soprattutto durante i primi 3 anni successivi all’intervento chirurgico, quando il rischio è maggiore.

Inoltre, queste donne hanno presentato una minore incidenza di gravi effetti indesiderati ( tumore dell’endometrio, eventi tromboembolici, eventi cardiovascolari ischemici ) rispetto alle persone che hanno iniziato la terapia con Tamoxifene.

L’Anastrozolo, come tutti gli inibitori dell’aromatasi, può aumentare il rischio di fratture ossee rispetto al Tamoxifene.
Tuttavia è possibile predire quali donne siano a rischio maggiore di frattura. ( Xagena_2005 )

Fonte: AstraZeneca, 2005




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